
. La presenza di aritmie cardiache.
. Un’ischemia o un infarto del miocardio.
. La presenza di alterazioni strutturali delle cavità cardiache, atri e/o ventricoli.
. Gli esiti di un precedente attacco di cuore.
. La presenza di condizioni cardiache, caratterizzate da un’alterazione della conduzione elettrica.
Inoltre, l’elettrocardiogramma consente di valutare:
. Il funzionamento di pacemaker e dispositivi analoghi (come per esempio il defibrillatore cardioverter impiantabile), nei soggetti che ne sono chiaramente portatori.
. Gli effetti sul cuore di quei farmaci che potrebbero alterare, in alcune circostanze, la frequenza o la conduzione elettrica del cuore.

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